Andrea Palmieri, un ragazzo poco più che ventenne, alcuni mesi or sono, girovagando fra le bancarelle di un “mercatino delle pulci” di Bologna, casualmente, in una pila di vecchi libri, scoprì un volume dal titolo “La storia della SAE e dei suoi Uomini”. La “SAE”: un acronimo da sempre evocato con rispetto dall’intera sua famiglia. Nello sfogliare il libro, notò che in una pagina era pure citato il nome del proprio nonno Alfonso Palmieri, un uomo che alla “SAE” ha dedicato gran parte della propria vita lavorativa.
Senza indugio, Andrea, decise di comprarlo, per farne regalo all’anziano progenitore.
Il giovane Palmieri, abitante a Porretta Terme (BO), fin dall’infanzia fu affascinato dalle storie e dagli aneddoti raccontati, in termini entusiastici, da nonno Alfonso Palmieri che, per oltre trent’anni, operò nei cantieri di montaggio di SAE Bologna sparsi per il mondo. Desideroso di approfondire la conoscenza sul tanto decantato spirito della “grande famiglia della SAE”, Andrea, decise di affidare le proprie ricerche ad “internet” che in breve lo portò a scoprire il nostro sito e la nostra attività. Conseguentemente furono allacciati fitti rapporti di vera amicizia col nostro sodalizio che si concretizzarono con la sua preziosa collaborazione nel realizzare una copia “digitale” del prezioso volume, ormai irreperibile, rendendolo così accessibile, per mezzo del nostro sito web, a quanti desiderassero conoscere la storia della gloriosa “SAE”.
Sabato 21 giugno 2014, finalmente avemmo modo di conoscere Andrea, accompagnato dalla sua graziosa ragazza Francesca che, giunti a Lecco, vollero trascorrere con noi due giorni di serena amicizia. Il nonno Alfonso, ultranovantenne, aveva espresso il desiderio di ritornare a Lecco in compagnia dei due ragazzi, per rivedere i luoghi dove aveva operato negli anni ’50, quando si montarono i nuovi capannoni ad Acquate, ma alcuni acciacchi dovuti all’età avanzata ne hanno sconsigliato il viaggio.
Perché ci siamo soffermati su questo episodio?
Semplicemente perché vorremmo che lo stesso “spirito” che ha animato Andrea e Francesca si diffondesse fra i nostri figli e nipoti, cui vorremmo poter affidare il testimone di questa nostra iniziativa, sorta dalle ceneri della grande “SAE”, dove i sentimenti di Amicizia, Solidarietà e Collaborazione sono “sopravvissuti al tramonto di un mito”, grazie soprattutto allo spirito della “grande famiglia della SAE” che è rimasto in tutti noi.
Di seguito alcune immagini a ricordo dell’incontro.