Il filmato documenta il montaggio, in condizioni estreme, di alcuni tralicci della linea elettrica da 220 Kv progettata, costruita e montata dagli uomini della SAE spa (gli stessi protagonisti del documentario) per conto della committente Edisonvolta spa di Milano (proprietaria del filmato). Tralicci che, superando arditamente le aspre montagne e le impervie vallate del Trentino, portano la preziosa energia sino a Milano per alimentare lo sforzo produttivo - negli anni del "boom" economico - delle più importanti industrie lombarde .
L’audiovisivo propone un documentario realizzato da Ermanno
Olmi nel 1958, durante il periodo in cui, lavorando presso l’Edisonvolta, si occupò di riprendere e documentare la produzione industriale.
Durante questi anni, che vanno dal 1953 al 1961, il regista realizza circa quaranta documentari, dove l`attenzione spesso si concentra più sulla condizione degli uomini che lavorano che sulle strutture aziendali, ed è possibile cogliere elementi che caratterizzeranno la sua filmografia posteriore.
Per Olmi, è l`attenzione per la dimensione umana, ad avere il sopravvento. Più che i pali elettrici che portano energia a Milano, di questo filmato restano impressi, i volti degli operai, segnati dalla fatica; il freddo che li avvolge, in un cantiere collocato in montagna, all`inizio dell`inverno; i falò accesi per riscaldarsi; le arrampicate sui tralicci, senza imbracature, privi di qualsiasi mezzo di sicurezza.
Il film segue una squadra di operai impegnata nel montaggio di una linea elettrica a 220.000 volt in Val Daone, nell’alto Chiese. Il lavoro dell’uomo è inserito da Olmi nel paesaggio della montagna, che sembra immobile nel tempo e che si riflette non soltanto nella bellezza indifferente della natura, ma lascia i suoi segni nel volto, nelle azioni e addirittura nel dialetto degli uomini. Agli aspetti documentaristici e all’attenzione per un’antropologia condivisa che lo apparenta, nel cinema a Jean Rouch e nella letteratura a Mario Rigoni Stern, Olmi affianca un istintivo senso dell’immagine cinematografica capace di trasformare tralicci e fili in forme geometriche di sorprendente perfezione formale.
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