Il caro amico e collega Andrea Zecca (consigliere ed Addetto Stampa del nostro Club), che sin dai lontani anni ’60 ebbe, con Cristoforo Bonacina (Consigliere del Club) ed altri colleghi oggi scomparsi, l’idea di fondare la “Cassa dell’Amicizia” in ambito aziendale finalizzata all’amicizia, socializzazione e solidarietà fra colleghi – della quale mi onoro essere stato l’ultimo Presidente - mi ha trasmesso il prezioso documento in allegato, accompagnato da un suo significativo pensiero che condivido pienamente e per il quale ritengo superfluo alcun commento.
GCP
Carissimo Giancarlo,
rovistando nei miei archivi più reconditi, ho trovato questa lettera del Presidente della SAE Luigi Tommasi, che risale all'ottobre 1947. Mi ha colpito, tra l'altro, il constatato "cameratismo affettuoso" nel quale penso affondi le radici "l'amicizia" che, passando attraverso "l'omonima cassa" a suo tempo fondata, ci lega ancora oggi in un vincolo che, concretizzatosi con l'erezione del nostro "Monumento alla SAE e ai suoi Uomini”, oserei definire "indissolubile e imperitura". Ho trovato pure una busta con l'intestazione "Cene Cassa dell'Amicizia" contenente documenti risalenti al 1970, che certificano il nostro (tuo e mio) impegno per darle continuità.
Ciao! Andrea
Si tratta del plaudente riconoscimento espresso dal Presidente della SAE di quegli anni, l’ingegner Luigi Tommasi, nei riguardi delle maestranze di Acquate e di Bologna per il grande successo riscontrato dall’azienda a livello internazionale, con la costruzione della famosa Linea Primaria da 115 kV dell’ Alberg in Austria (e non Arlberg come appare nello scritto), liquidata dagli Alleati (USA ed URSS in primis) ne in dollari ne in rubli ...ma in cambio di residuati bellici U.S. ARMY e olio combustibile sovietico. Di fatto, si trattò della prima grande opera, delle migliaia che seguiranno, realizzata dagli Uomini “SAE” al di fuori dei confini italiani.
GC,P.